GDF Foggia: confiscato il patrimonio di un noto esponente della criminalità sanseverese.
I finanzieri della Compagnia di San Severo ed i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Foggia hanno eseguito un provvedimento di confisca definitiva disposto dal Tribunale di Bari – Sezione III - Misure di Prevenzione nei confronti di un esponente della criminalità organizzata di San Severo.
I beni sottoposti a confisca definitiva, e quindi acquisiti al patrimonio dello Stato, consistono in un ristorante, un’abitazione, un locale commerciale, tutti a San Severo, nonché nei conti correnti con saldi attivi e nella somma € 116.760,00 che era stata versata come deposito nel corso di una procedura fallimentare.
Il provvedimento è stato adottato all'esito di approfondite indagini patrimoniali, eseguite dai finanzieri della Compagnia di San Severo unitamente ai poliziotti della Divisione Anticrimine - Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Foggia, nei confronti di T.S. cl. 60, già destinatario della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S., coinvolto in indagini per associazione a delinquere di stampo mafioso, stupefacenti e reati contro il patrimonio e sottoposto a misura cautelare personale nell’ambito dell’operazione ARES condotta dalla Polizia di Stato nel 2019, nella cui “rete” finirono anche altri esponenti della criminalità organizzata sanseverese.
Le indagini patrimoniali, condotte mediante approfondimento dei flussi finanziari, delle entrate (fonti) e delle uscite (impieghi) estese ai familiari conviventi, hanno dimostrato la disponibilità diretta ed indiretta di beni di valore sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai modesti redditi dichiarati appena sufficienti per il sostentamento del nucleo familiare.
Pertanto, il Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, sulla base della dettagliata ricostruzione patrimoniale eseguita dagli investigatori, ha accolto la proposta formulata dal Questore di Foggia e ordinato la confisca dei beni, già sottoposti a sequestro preventivo, per un valore complessivo di oltre 400.000 euro.
L’attività svolta rientra nel contesto delle sinergie operative per il contrasto alla criminalità organizzata anche sotto il profilo patrimoniale, per disarticolare le compagini delinquenziali e reprimere ogni tentativo di mimetizzazione nell’economia legale.