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La Salandra presenta propria risoluzione in parlamento relativa al riodino della geografia giudiziaria.




La Salandra presenta propria risoluzione in parlamento relativa al riodino della geografia giudiziaria.

La Salandra presenta propria risoluzione in parlamento relativa al riodino della geografia giudiziaria.

RIORDINO DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: LA SALANDRA PRESENTA ALL’ORDINE DEGLI AVVOCATI LA PROPRIA RISOLUZIONE
IN PARLAMENTO, PER SUPERARE IL VULNUS DELLA CAPITANATA, RECUPERANDO I PRESIDI DI GIUSTIZIA DAL GARGANO AL SUBAPPENNINO

“Ho partecipato venerdì, insieme ad altri parlamentari del territorio, quale componente della Commissione Giustizia, a uno stimolante confronto con l’Ordine degli Avvocati di Foggia, quarto Ordine in Italia, presieduto dall’Avv. Gianluca Ursitti, che ringrazio per la condivisa propositività verso l’intero comparto giudiziario. Un confronto maturo e attento in ordine alle diverse istanze che provengono dalla Capitanata, quale su tutte la necessità di rivedere la situazione dei tribunali soppressi e così superare un vulnus del territorio in termini di presidi della legalità, in quella che è la terza provincia italiana per estensione”.

Dopo aver già depositato una interrogazione parlamentare al Ministero della Giustizia, lo scorso 5 giugno l’On. Giandonato La Salandra (Fratelli d’Italia) ha infatti proposto anche una risoluzione in Commissione Giustizia, indirizzata al Governo, per sostenere la centralità della provincia di Foggia nel quadro di revisione dei tribunali.

D’altronde, il Ministro Nordio è più volte intervenuto sulla questione, ribadendo la massima attenzione alle difficoltà emerse dopo la legge del 2012 ed evidenziando l’inefficacia della nota riforma della geografia giudiziaria, che soppresse oltre 30 tribunali e 200 sedi distaccate, non portando alcun beneficio né in termini di spending review né in termini di efficientamento e velocizzazione della macchina giudiziaria, anzi.

“Essendo la risoluzione uno degli atti con cui il Parlamento indirizza il Governo, rispettando la delicatezza degli equilibri in gioco e compatibilmente con i tempi e con le esigenze di finanza pubblica, ho ritenuto fosse proprio questo lo strumento più idoneo per un concreto impegno del Governo ad un approfondito esame del sistema degli uffici giudiziari della provincia di Foggia, in linea con i principi comunitari, in un’ottica di recupero dei tribunali soppressi. Così da ripristinare quelli che erano i presidi in Capitanata, dal Gargano al Subappennino, rispettando pienamente il principio di giustizia di prossimità”, conclude l’On. La Salandra.

dI seguito il testo

Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-00113 presentato da LA SALANDRA Giandonato
testo di
Lunedì 5 giugno 2023, seduta n. 113
La II Commissione,
premesso che:
la provincia di Foggia è, ancora all'oggi, la terza provincia italiana per estensione, con una popolazione residente che, finanche espunte le cosiddette aree metropolitane, la porta ad essere tra le prime per densità di popolazione, e, in tempo antecedente alla nota riforma di cui al decreto legislativo n. 155 del 2012, per l'attuazione della delega prevista dall'articolo 1 della legge 14 settembre 2011, n. 148 (di conversione del decreto-legge n. 138 del 2011), la stessa poteva contare due distinti uffici giudiziari, quali quello della città capoluogo e quello di Lucera. Uffici giudiziari che, secondo gli specifici schemi legislativi, contavano su distinte articolazioni giudiziarie e sedi distaccate che consentivano un compiuto assorbimento dei carichi civile e penale di un territorio, come detto, di particolari dimensioni per estensione e popolazione;

il citato processo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie e di accorpamento avviato dal Governo nazionale dal 2011 su delega del Parlamento ha comportato, per la provincia di Foggia, la chiusura del Tribunale di Lucera e delle sezioni distaccate di Apricena, San Severo, Rodi Garganico, Cerignola, Manfredonia, Trinitapoli, riversando l'intero carico dei ruoli sul solo Tribunale di Foggia, e tanto in una provincia che, nei tempi più recenti, è salita agli onori delle cronache non già semplicemente per le sofferenze dei propri uffici giudiziari, bensì per una esponenziale recrudescenza della criminalità organizzata che, per quanto gestita dalla Dda di Bari (sede di Corte d'appello), impegna enormemente l'ufficio giudiziario della città capoluogo, orfana delle sezioni distaccate che assorbivano grandemente il ruolo penale dell'ufficio, e dell'ufficio giudiziario della città di Lucera che, nell'originaria caratterizzazione del proprio circondario, era presidio di legalità di una più che importante porzione della provincia di Foggia, coprendo l'intero territorio del Gargano e del cosiddetto Alto Tavoliere;

posto quanto innanzi, strettamente connesso al sistema giustizia, deve riconoscersi come il territorio della provincia di Foggia si caratterizzi per un sistema di trasporti pubblici assolutamente inadeguato che impedisce una piena attuazione del principio di accesso al sistema giustizia, e tanto con maggiore e più significativa sofferenza per le popolazioni residenti nei comuni più distanti dalla città capoluogo. Del pari, tale condizione di eterogeneità del territorio ha de facto favorito un sistema criminale composito e violento atto, per larga parte, a contaminare il corretto operare della pubblica amministrazione e finanche la pacifica convivenza civile, determinando nella popolazione residente un diffuso senso di sfiducia verso le istituzioni e, significativamente, verso un sistema giustizia ritenuto, purtroppo, incapace di giungere all'accertamento processuale dei fatti – civili o penali – in tempi quantomeno congrui;

nella provincia di Foggia, in particolare, sono molteplici le organizzazioni criminali che agiscono: nella città di Foggia, il cui consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nell'anno 2021, nella città di Cerignola, comune sciolto per infiltrazioni mafiose nell'anno 2019 al pari della città di Manfredonia, e così anche sul Gargano dove sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose i comuni di Monte Sant'Angelo e Mattinata nel 2015 e nel 2018. Tanto senza dimenticare la città di San Severo, gravemente violentata da fenomeni di micro e macro criminalità. Invero, come emerge da differenti atti, la provincia di Foggia, diversamente da altre realtà del Mezzogiorno d'Italia in cui la criminalità organizzata opera un controllo della microcriminalità, è sostanzialmente caratterizzata dalla coesistenza e cointeressenza fra criminalità organizzata e microcriminalità;

in proposito non può in alcun modo non evidenziarsi come l'attuale situazione della criminalità del foggiano sia stata riconosciuta anche dal Csm nella delibera del 18 ottobre 2017, nella dettagliata «risoluzione in materia di analisi del fenomeno mafioso e criticità per l'amministrazione della giustizia degli uffici giudiziari operanti nella provincia di Foggia nel settore della criminalità organizzata»;

dall'esame del Documento organizzativo generale (Dog-2021 – reso in osservanza della circolare Csm 10502 del 23 luglio 2020) nel capo relativo allo stato dei servizi, e così dei carichi di lavoro e dei flussi delle pendenze relative al tribunale di Foggia successivo alla citata riforma della geografia giudiziaria, e così per un periodo significativamente recente (2017/2019), emerge una scopertura relativa alla carenza del personale del 23,11 per cento con una significativa inadeguatezza degli spazi per la ricezione dell'utenza. In specie emerge, quanto al contenzioso civile ordinario, una significativa riduzione dei giudizi con un -14 per cento tuttavia con una sostanziale invarianza delle definizioni nei primi due anni ed una riduzione solo al termine dell'ultimo anno evidentemente imputabile alle gravissime carenze di organico. Se sul carico civile si è registrato un significativo calo delle pendenze, nel ruolo penale le pendenze relative ai processi penali di competenza del tribunale monocratico sono aumentate del 37 per cento circa, in ragione di un incremento costante nel triennio, rilevandosi che le definizioni non compensano il carico di lavoro crescente dell'area di riferimento. In specie, se è vero che i processi di competenza del tribunale collegiale segnano una diminuzione del 3 per cento, la scomposizione dei dati comunque lascia emergere un preoccupante saldo negativo, e così anche per i flussi relativi all'Assise che registra un aumento delle pendenze;

in sintesi, se è vero che il carico del ruolo civile palesa una diminuzione dei flussi, per esso comunque si registrano significative sofferenze nei tempi della giustizia imputabile alle carenze sofferte dall'ufficio, con un aggravio della generale produttività. Quanto poi al settore penale la disfunzione più macroscopica è costituita dalla entità della pendenza dei procedimenti dibattimentali monocratici, con un più recente incremento dei flussi sul ruolo collegiale;

il superiore dato deve coordinarsi all'effetto acquisitivo determinatosi dal 2013 al 2019, successivamente all'accorpamento dell'ufficio giudiziario di Lucera con quello della città capoluogo che, per i processi monocratici del circondario, ha determinato e favorito un progressivo incremento delle pendenze con un aumento del complessivo carico del ruolo del 74,80 per cento; detto incremento è difficilmente reversibile, ove si consideri che i delitti commessi nel territorio corrispondente all'attuale circondario di Foggia venivano celebrati presso otto uffici giudiziari, e così il Tribunale di Foggia e le altre sette sedi giudiziarie soppresse. Il dato è significativo ove si consideri che finanche dando piena copertura alle carenze dell'organico dell'ufficio giudiziario, in alcun modo potrebbe invertirsi la tendenza percentuale di cui sopra, non potendosi aumentare il numero delle udienze penali per la effettiva e concreta mancanza di aule di udienza, con la fisiologica necessità di intervenire per un recupero di ulteriori sedi giudiziarie nella provincia di Foggia, e la necessità di tornare a celebrare i dibattimenti penali monocratici presso nuove o recuperate sedi giudiziarie cancellate dalla riforma ultima della geografia giudiziaria, tenendosi conto con una possibile riattivazione di sedi soppresse potrebbe, anche se solo parzialmente, compensare i costi inevitabilmente collegati alla riduzione delle attività processuali da svolgere presso l'attuale unica sede centrale del Tribunale di Foggia, e ciò ove si consideri che l'attuale Tribunale di Foggia sopporta oneri da locazione per l'attuale unica sezione lavoro e ben tre immobili adibiti ad uso archivio;

generalmente, a quasi dieci anni dalla nota riforma, l'obiettivo della delega del 2011, in un'auspicata spending review di allocare al meglio le risorse per velocizzare i processi, non ha avuto in alcun modo gli effetti auspicati, determinandosi nella provincia di Foggia maggiori e più gravi vulnus proprio per il parametro della popolazione di cui sopra, da sempre considerato sensibile per ogni riforma della geografia giudiziaria in tutte le classifiche anche internazionali (confronta i dati Cepej). All'uopo, si ricordi che proprio la Commissione europea per l'efficienza della giustizia (Cepej – report 2018/2020), in diverse recenti occasioni ha evidenziato la necessità che gli Stati membri limitino al massimo tutti quegli elementi di criticità che possano inficiare l'accesso dei cittadini a un sistema giudiziario di qualità, e ciò è particolarmente significativo se si considera che nel territorio della provincia di Foggia, ad avviso del firmatario del presente atto, sono stati grandemente traditi gli indirizzi della delega, ove era detto che il Governo avrebbe dovuto tenere conto, di «criteri oggettivi e omogenei» secondo precipui parametri quali: estensione del territorio, numero degli abitanti, carichi di lavoro, indice delle sopravvenienze, specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, nonché alla presenza di criminalità organizzata;

proprio i riferimenti obiettivi di cui sopra, e così anche i numeri acquisiti ed acquisibili al tribunale di Foggia, quale ufficio giudiziario accorpante il tribunale di Lucera e le distinte e numerose sezioni distaccate, pone più che evidenti criticità sul funzionamento del sistema giustizia nella provincia di Foggia che, come detto e come riscontrabile, palesa una simmetrica recrudescenza del sistema criminale macro e micro, in un contesto che, per le evidenti sofferenze dell'Ufficio sul piano della organizzazione dei processi, manifesta una tendenza alla non punibilità dei fatti delittuosi per verosimile prescrizione dei reati;

a ciò si aggiunga, e non di minore peso, per completezza e prospettiva, che v'è all'evidenza come anche la futura riforma delle competenze della magistratura onoraria, pur assorbendo molto del carico di lavoro dei tribunali, in assenza di una concreta e prossima riforma della geografia giudiziaria, in alcun modo potrà comunque sopperire alla necessità di un recupero degli uffici giudiziari soppressi;

nel superiore contesto descrittivo, e posto che già questo Governo ha mostrato una più che significativa sensibilità al tema della giustizia e al sistema della geografia giudiziaria prorogando, alla data del 1° gennaio 2025, il rinvio della soppressione dei tribunali dell'Abruzzo (articolo 8, comma 8-ter, del decreto-legge n. 198 del 2022), e tanto nell'ottica, come evidenziato dal Ministro Nordio, della possibile riapertura di uffici giudiziari già soppressi, anche con un'eventuale rimodulazione delle competenze territoriali, come evidente dall'inserimento di un disegno di legge già collegato alla legge di bilancio del 2023, quindi, nel Documento di economia e finanza licenziato dal Consiglio dei Ministri, si aggiunga che, con espresso riferimento alla provincia di Foggia, già il decreto legislativo n. 155 del 2012, in attuazione alla delega prevista dall'articolo 1 della legge 14 settembre 2011, n. 148, nei suoi lavori parlamentari citava l'ufficio giudiziario di Lucera quale significativo presidio sul fronte del contrasto alla criminalità, dovendosi oggi avere uno spettro più ampio dell'intero circondario atto a comprendere l'intera area del nord tavoliere;

all'uopo e sul tema, la regione Puglia con delibera n. 149 del 23 maggio 2023 ha formulato specifica proposta di proposta di legge alle Camere proprio con riguardo alla geografia giudiziaria per la provincia di Foggia, riportando specifica clausola di invarianza finanziaria in cui è affermato che gli oneri derivanti dal ripristino delle funzioni giudiziarie dei tribunali soppressi sarebbero a carico della medesima regione Puglia,

impegna il Governo

a valutare, nell'ambito dell'attività di revisione della geografia giudiziaria già in corso, e così compatibilmente con i tempi e con le esigenze di finanza pubblica, la possibilità di un approfondito esame del sistema degli uffici giudiziari della provincia di Foggia, che sia in linea con i principi comunitari sopra enunciati, in un'ottica di recupero dei tribunali soppressi.
(7-00113) «La Salandra».

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