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Omelia del Pontificale di Mons. Vincenzo Pelvi arcivescovo di Foggia-Bovino




Omelia del Pontificale di Mons. Vincenzo Pelvi arcivescovo di Foggia-Bovino

Come Maria
Omelia del Pontificale
Cattedrale, 15 agosto 2023

Carissimi,
celebriamo la solennità dell’assunzione di Maria, glorificata presso Dio in corpo e anima. E’ una festa che ci riempie di gioia perché offre una speranza che riguarda l’umanità intera: dove è Maria siamo chiamati ad essere tutti noi. L’orizzonte del nostro futuro è che il bene vincerà sul male. Lo ricorda la prima lettura ascoltata, dove la donna che deve partorire il figlio vince sul male raffigurato dal drago. La Madonna ci invita a non perdere mai la fiducia nel bene e vedere con serenità in ogni evento, in ogni situazione il positivo che arriva. Sì, la nostra esistenza quotidiana non è un semplice cammino che va di luce in luce; invece è uno scontro senza sosta tra tenebra e luce, egoismo e dono di sé, vendetta e perdono, violenza e mitezza. Non c’è prova che venga risparmiata a chi vive il Vangelo ma affidandoci al Signore non dobbiamo temere nel costruire il paradiso già in terra, impegnandoci per la dignità di ogni persona, per il diritto di tutti a una vita dignitosa, per servire la causa della giustizia mettendoci dalla parte dei deboli.
Ravviviamo in noi il desiderio del paradiso e il senso religioso della vita dopo la morte, la fede nella risurrezione. Occorre pensare al futuro in termini di gloria e di pienezza, non di fallimento e decadenza. Guardiamo in alto verso l’orizzonte dei beni eterni, pregustando con il desiderio e l’invocazione quella pienezza definitiva della comunione con Dio. Saliamo in alto, respiriamo un’aria più pulita, allarghiamo gli orizzonti dell’esistenza, impariamo una visione meno lamentosa e più luminosa della storia.
La Vergine Maria ci insegni l’esultanza del cuore e ci faccia cantare con lei il grazie, riconoscendo che il Signore ha fatto e sta facendo grandi cose in ciascuno e in mezzo a noi: ci ha chiamato alla vita, ci ha dato la fede, ci ha donato tutto ciò che siamo, ci invita all’abbraccio eterno con lui. Di qui l’esigenza di rassomigliare alla Madonna che ringrazia sempre Dio per tanti doni. Come lei lanciamo uno sguardo di gratitudine sul presente e sul nostro passato, una serena accettazione di noi stessi e delle nostre difficoltà alla luce dell’amore con cui Dio ci sostiene, cambia il nostro umore, il modo di vedere le cose, suscitando fiducia e ottimismo. Con Maria possiamo imparare a non leggere la storia dei nostri giorni solo per le difficoltà e le tragedie, ma per tutti i gesti di amore che le sofferenze umane suscitano e di cui noi stessi siamo artefici.
O Maria, sii tu la stella che ci guida, la luce nelle tenebre, il coraggio nella prova, il rifugio nel dolore. Tu che hai vissuto nella verità, accresci in noi la speranza che un giorno saremo con te assunti nella gloria.
Proteggi la nostra Città, proteggila da questa Cattedrale a te dedicata: proteggi le nostre famiglie, i giovani, i bambini, gli anziani e i malati; abbi misericordia di noi peccatori e accompagnaci ogni giorno sino all’incontro con te in paradiso.
Sii tu, o Madre di Cristo nostra vita, ad accoglierci un giorno nel Regno della gloria.

+ Vincenzo Pelvi
Arcivescovo

(si ringrazia Paola Di Bari per la foto)


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