



Carlo Calcagni oro e record mondiale ai Mondiali di Kobe
Atletica paralimpica, Mondiali Kobe: Calcagni d’oro con record del mondo nei 100 T72
Esordio d’oro per l’Atletica paralimpica ai Campionati mondiali di Kobe, in Giappone.
Carlo Calcagni corre i 100 T72 con il tempo di 15.39 e si aggiudica la medaglia d’oro con tanto di record del mondo.
Prova sontuosa dell’Azzurro che parte subito forte e vola sul traguardo nonostante il vento contrario (-2.3), sbriciolando il precedente primato di 15.80 che già gli apparteneva.
Completano il podio iridato il brasiliano Vinicius Marques Krieger Quintino, argento in 17.54, e il lituano Deividas Podobajevas con il crono di 17.82.
Prima medaglia di sempre per l’Italia nel frame running, l’ausilio che permette ad atleti con difficoltà di coordinamento e di equilibrio di cimentarsi nella corsa. Aggiunta al programma iridato nell’edizione di Parigi 2023, questa disciplina sta mettendo in pista un crescita costante, con un livello competitivo sempre maggiore tra le corsie.
Commosso il neocampione del mondo: “Che onore, che medaglia. Ho avuto una grande responsabilità oggi, in quanto ero il primo italiano a gareggiare ad un mondiale col frame. Non volevo sprecare un’occasione del genere, perché al di là del risultato la vittoria più bella è essere qui. Ciò che deve fare notizia non è tanto la medaglia d’oro, per quanto bellissima, ma il fatto che grazie allo sport si può vivere bene nonostante gravi patologie come la mia, non c’è terapia migliore di un risultato come questo che ti ripaga di tutti i sacrifici che ci sono dietro. Per questo ringrazio in particolare la famiglia, che c’è sempre soprattutto nei momenti più difficili. Ho voluto onorare tutti con vittoria e record del mondo. – che aggiunge - Quanto accaduto oggi è la dimostrazione che i sogni si possono realizzare e che non hanno età. Sono partito in ritardo, ma da lì in poi ci ho messo mente e cuore e così ho costruito la mia vittoria. Dedico questo risultato, alla mia famiglia, al Presidente Porru e a tutta la Federazione, ma soprattutto a coloro i quali soffrono e grazie a me trovano la forza di andare avanti e superare le proprie difficoltà.”
(fonte: FISPES - Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali
CARLO CALCAGNI
Una medaglia è composta da tanti piccoli frammenti fusi insieme, come un puzzle da tanti piccoli pezzi ad incastro e come un gruppo dai suoi componenti, coesi e sempre uniti.
L'unione permette di superare gli ostacoli e di raggiungere anche vette impensabili, perché "uniti" si vince sempre.
TUTTI INSIEME, SENZA LASCIARE INDIETRO NESSUNO, perché la vera forza risiede nella grandezza di credere in un solo obiettivo, da raggiungere, tutti insieme, facendo ognuno la sua parte, uno accanto all'altro, né un passo avanti, né un passo indietro, ma: fianco al fianco.
È giunto quindi ora il momento dei ringraziamenti, quello ragionato, composto, meditato, che arriva dopo l'euforia e l'emozione intensa ed indescrivibile del traguardo raggiunto a Kobe, in Giappone.
Non vorrei dimenticare nessuno e, se lo farò, sono sicuro mi comprenderete.
Non accade tutti i giorni di realizzare un sogno di tale portata, del quale soltanto adesso inizio a rendermi conto.
I ringraziamenti, anche se ho provato ad ordinarli nella mia mente, seguono il flusso dei pensieri e delle forti emozioni.
Ringrazio la FISPES che ha fortemente voluto la mia convocazione al Mondiale e la grande Famiglia della Difesa, che mi annovera tra i componenti del GSPD, di cui faccio parte da 10 anni, da quando è stato costituito nel 2014 e che sempre ho rappresentato con orgoglio, onore e grande spirito di appartenenza ad un gruppo che non lascia indietro nessuno, mai, ma sa valorizzare sempre l'unicità della persona umana, oltre i limiti, perché la diversità è un valore aggiunto, non un ostacolo.
I limiti sono, a volte, barriere mentali che la forza di volontà può superare.
Ringrazio di cuore la mia famiglia, papà Tonino, mamma Teresa, la mia compagna Eleonora ed i miei figli che mi hanno sempre sostenuto, incoraggiato, motivato e supportato per andare avanti, sempre e comunque, anche quando gli inevitabili momenti di sconforto avrebbero potuto prendere il sopravvento.
Ringrazio Franco, il mio infermiere personale, soprattutto Amico ed angelo custode, che mi permette di affrontare con serenità le sfide più difficili, sempre con la consapevolezza di averlo al mio fianco in caso di necessità.
E questo è impagabile.
Ringrazio quanti hanno creduto e credono in me, nella mia caparbietà, determinazione, tenacia e smisurata voglia di vivere che mi permettono di realizzare anche quello che sembrerebbe impossibile.
Ringrazio quanti da me traggono forza vitale per non arrendersi mai, nonostante tutto e tutti, perché sono io che traggo forza da loro, dalla consapevolezza di essere per molti un faro capace di illuminare il buio di percorsi di vita, a volte, impervi e difficili, con la forza di puntare sempre verso la luce che si intravede in fondo al tunnel.
Ringrazio, con il pensiero rivolto al cielo ed il cuore gonfio di emozione chi, come l'amico e mio sostenitore Franco Di Mare, ha pagato con il prezzo altissimo della vita per l'espletamento del proprio dovere in teatri di guerra.
Per una strana coincidenza del destino, ieri, nel giorno del mio trionfo, Franco Di Mare ci ha lasciato.
Ma il suo coraggio, la sua determinazione, la sua tenacia, insieme ad un altissimo senso del dovere e della responsabilità e ad una professionalità straordinaria, l'esempio della sua integrità morale ed intellettuale, non ci abbandoneranno mai.
Continueranno a camminare sulle nostre gambe, perché il suo testimone oggi è nelle nostre mani.
GRAZIE infine a me, alla mia ostinazione, caparbietà, incrollabile forza di volontà.
Perché i sogni si possono realizzare sempre, a qualunque età, se ci credi veramente.
MAI ARRENDERSI