Spazio disponibile banner disponibile banner disponibile banner disponibile




Cronaca       Pubblicata il
VIDEO


4 misure cautelari per l'omicidio Tizzano e il tentato omicidio Bruno


Descrizione

4 misure cautelari per l'omicidio Tizzano e il tentato omicidio Bruno

Omicidio di TIZZANO Roberto e tentato omicidio di BRUNO Roberto. Eseguite 4 misure cautelari.
Il pomeriggio del 29/10/2016, verso le ore 15.38, in Foggia via San Severo, civico 10, all’interno del bar denominato “H24”, venivano esplosi diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo di TIZZANO Roberto che decedeva sul posto, mentre rimaneva ferito gravemente BRUNO Roberto .
Sul pavimento del bar erano visibili diversi bossoli di vario calibro tra cui 6 bossoli cal 9 e 3 bossoli cal. 12.
Dopo aver perpetrato l’efferato delitto, gli assassini, con volto travisato, si allontanavano con un’autovettura Lancia Delta con la quale erano giunti.
BRUNO Roberto è il figlio di LANZA Luigia (quest’ultima figlia del pluripregiudicato LANZA Vito ) e del defunto Giovanni, quest’ultimo vittima di omicidio, per il quale veniva condannato in via definitiva VITAGLIANI Franco.
Lo stesso BRUNO è il nipote di BRUNO Roberto, anch’egli assassinato in Foggia agli inizi degli anni ’90 da SINESI Roberto e da alcuni suoi complici, secondo quanto ricostruito da alcuni collaboratori di Giustizia.
A sua volta TIZZANO Roberto è il cugino dei fratelli TIZZANO Francesco e TIZZANO Fabio , questi ultimi appartenenti al clan “MORETTI-PELLEGRINO-LANZA”, consorteria operante in Foggia.
Nel corso delle attività condotte sull’omicidio ai danni di TIZZANO Roberto ed il tentato omicidio ai danni di BRUNO Roberto, al fine di riscontrare le dichiarazioni rese a s.i.t. nell’immediatezza del fatto omicidiario da SINESI Francesco, che riferiva che verso le ore 15.00-15.10 era sceso di casa ed era rimasto nei giardinetti prospicienti la sua abitazione fino alle ore 15.25 dove incontrava il cugino SINESI Cosimo Damiano, venivano visionati i filmati registrati dalle telecamere installate nelle adiacenze dell’abitazione di SINESI Francesco .
Dalle stesse era possibile notare che il giorno 29.10.2016, presso l’abitazione di SINESI Francesco, si era svolto un vero e proprio summit mafioso, con l’arrivo nei pressi di detta abitazione dei noti pregiudicati SINESI Cosimo Damiano , PISERCHIA Gaetano , RAGNO Sergio e VILLANI Patrizio .
Alle ore 14.59 si ripresentava presso l’abitazione di SINESI Francesco, SINESI Cosimo Damiano, che dopo poco usciva in compagnia del cugino Francesco allontanandosi in direzione di via Roberto Berio.
Dopo poco arrivava il pluripregiudicato VILLANI Patrizio che correva in direzione del luogo ove si erano diretti i cugini SINESI.
Alle successive ore 15.37.53,ora successiva all’omicidio, SINESI Francesco e SINESI Cosimo Damiano provenienti dalla direzione di via Berio, rientravano all’interno del portone di viale Candelaro nr. 96.
Alle 15.42 si notava SINESI Cosimo Damiano che usciva dal civico 96 di viale Candelaro e si allontanava sempre verso via Berio.

LE INVESTIGAZIONI A CARICO DI VILLANI PATRIZIO

Sulla scorta dei gravi indizi raccolti e ritenendo altamente probabile il coinvolgimento di VILLANI Patrizio nell’omicidio di TIZZANO Roberto e del ferimento di BRUNO Roberto, avvenuto il pomeriggio del 29.10.2016,questa Procura Distrettuale richiedeva l’emissione di un idoneo provvedimento di intercettazione ambientale da eseguirsi presso l’abitazione di VILLANI Patrizio, l’abitazione della compagna ed all’interno dell’abitacolo della sua autovettura.

In virtù di tali decreti, la mattina del 22 dicembre, personale della Squadra Mobile di Foggia, del Servizio Centrale Operativo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia intraprendevano una mirata attività investigativa a carico di VILLANI Patrizio che iniziava con una perquisizione domiciliare nel corso della quale veniva rinvenuta della sostanza stupefacente del tipo cannabis per un peso complessivo di grammi 80 circa e nr. 8 proiettili di cui nr.01 proiettile cal.7,62 (ritenuto munizionamento da guerra), nr.01 proiettile cal. 45 e nr.06 proiettili cal.38.
Nel corso di tale attività venivano installate le attività tecniche disposte.
In virtù del rinvenimento della sostanza stupefacente e delle munizioni, VILLANI Patrizio veniva condotto presso gli Uffici della Squadra Mobile per gli adempimenti di legge.
Negli uffici della Squadra Mobile, su disposizione di questa Procura, VILLANI Patrizio escusso in merito ai suoi movimenti del 29 ottobre 2016 e della sua frequentazione con SINESI Francesco forniva dichiarazioni palesemente contraddittorie.
Per quanto rinvenuto nella sua abitazione ed in considerazione dei precedenti specifici a suo carico, alle ore VILLANI Patrizio veniva tratto in arresto e su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia , veniva posto agli arresti domiciliari.
I presidi tecnici predisposti fornivano da subito preziosi e sostanziali elementi di riscontro a carico di VILLANI Patrizio in ordine al suo coinvolgimento nell’agguato mafioso del 29.10.2016.

Ma il passo più importante ed illuminante dell’intercettazione ambientale effettuata all’interno dell’abitazione ove il VILLANI era stato collocato ai domiciliari emergeva poco dopo, allorquando veniva registrata una breve ma significativa frase che non lasciava alcun dubbio sulla responsabilità di VILLANI Patrizio nell’omicidio di TIZZANO Roberto e nel tentato omicidio di BRUNO Roberto. Il VILLANI, all’interno dell’abitazione monitorata, commentando il fatto che gli investigatori gli avevano posto delle precise domande su come aveva trascorso la giornata del 29.10.2016 e dei suoi rapporti con SINESI Francesco, diceva testualmente:” Ma non sanno che ho sparato io... Quelli pensano... dice tu,….. sei tu…… Dice sei tu, sei tu quello che ha ucciso….. Ah... hai capito? Di prove non ne tengono. Ha fatto: "la mattina del 29 tu sei ... sei sicuro che..." No... si... sono sicuro. E' impossibile che….Francesco ci hanno ripreso...è impossibile”.

LE INVESTIGAZIONI A CARICO DEI RESTANTI INDAGATI


Venivano successivamente svolte ulteriori indagini fondate su svariate attività di natura tecnica a carico degli altri indagati: Francesco SINESI , Cosimo Damiano SINESI, Gaetano PISERCHIA e Sergio RAGNO, in particolare gli stessi venivano escussi formalmente presso gli Uffici di Polizia con contestuale attività di captazione ambientale ed in tale sede emergevano delle palesi incongruenze circa le loro dichiarazioni, così come rilevanti risultavano anche le immagini che ritraevano gli indagati nell’atto di scambiarsi alcuni segni convenzionali.
Gli elementi acquisiti nel corso di dette indagini, unitamente alle immagini estrapolate dalle telecamere posizionate presso l’abitazione di Francesco SINESI che hanno testimoniato un vero e proprio “summit” fra gli indagati alcune ore prima l’omicidio oggetto di indagine, hanno consentito a questa Procura Distrettuale di inoltrare richiesta di misura cautelare a carico di Francesco SINESI e Cosimo Damiano SINESI per concorso nell’omicidio di TIZZANO Roberto e del tentato omicidio di BRUNO Roberto , ed a carico di Gaetano PISERCHIA e Sergio RAGNO per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso.
Le quattro misure cautelari sono state eseguite questa mattina da personale della Squadra Mobile di Foggia, del Servizio Centrale Operativo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia.
(c.s.)

Torna indietro
Stampa
powered by: mediaweb graphic
APRI »