Nel calcio esistono squadre che sono storia anche senza aver vinto niente, soprattutto in piazze e realtà meno prestigiose, e il Foggia di Zdenek Zeman è senza dubbio una di queste. La squadra pugliese, che oggi è impegnata in un contenzioso giudiziario per sapere se retrocederà in Serie C o meno, è stata una delle protagoniste del calcio italiano a cavallo tra gli anni '80 e i '90, generando una passione mai vista prima allo stadio Pino Zaccheria. La società, in quegli anni presieduta da Pasquale Casillo, aveva attuato una vera e propria rivoluzione dal punto di vista culturale cercando la svolta con l'ingaggio di Zdenek Zeman, allenatore proveniente dall'allora Cecoslovacchia e formatosi calcisticamente in Sicilia, dove aveva anche allenato un certo Salvatore Schillaci, come ricorda il link www.mediagol.it/palermo/schillaci-zeman-vi-racconto-un-aneddoto/, in quel di Messina prima della sua esplosione e il suo passaggio alla Juventus. Dopo una prima tappa in quel di Foggia nella stagione 1986-87, Zeman fu richiamato allo Zaccheria nell'estate del 1989, e nessuno in quel momento avrebbe immaginato che sarebbe rimasto cinque anni nel Gargano per dar vita a una leggenda unica.
Basandosi sul suo 4-3-3 di fiducia, improntato su ritmi di gioco forsennati e sulla rapidità in attacco, il tecnico boemo trovò un ambiente disposto a seguire con pazienza ma anche passione i suoi esperimenti. Ad arricchire la rosa rossonera ci pensò il presidente, che portò al Foggia un tale Giuseppe Signori, giocatore con il goal nel sangue. Zeman se ne accorse subito e lo rese uno dei suoi uomini più importanti insieme a Roberto Rambaudi. Signori, che sarebbe stato capocannoniere di Serie A più in avanti con la Lazio. Prima del dominio di quest'anni della Juventus, la grande favorita alla vittoria del titolo di Serie A secondo i principali siti di scommesse come https://extra.bet365.it/news/it/Calcio/Serie-A/napoli-ancelotti-guarda-avanti-con-fiducia, la Serie A era un campionato aperto a maggiori sorprese. Il 4-3-3 di Zeman era garanzia di goal e anche di spettacolo, qualcosa che scosse immediatamente l'ambiente dello Zaccheria, che dopo un ottavo posto alla prima stagione del boemo vide come l'anno successivo il Foggia vinceva il campionato di Serie B, mettendo a segno una splendida promozione in Serie A. Il famoso tridente formato da Signori, Rambaudi e Baiano fu una delle grandissime sorprese dei successivi campionati della categoria principale del calcio italiano, nella quale il Foggia fece irruzione con la spensieratezza e la rabbia di chi non ha nulla da perdere. Il campionato 1991-92 vide la creazione della famosa Zemanlandia come ben descritto di seguito: https://www.footballpills.com/calcio-italiano/personaggi-calcio-italiano/benvenuti-zemanlandia-foggia-piu-bello-sempre/, un circo nel quale il calcio spettacolo era il dogma principale e andare in goal era più semplice.
In seguito Zeman avrebbe lanciato molti altri giocatori di livello in quel di Foggia, in particolare i russi Igor Shalimov e Igor Shalimov, oltre a un certo Luigi Di Biagio, che in seguito sarebbe stato tra i titolari della nazionale italiana, di cui oggi allena l'under 21. Tornato a Foggia nella stagione 2010-11, nella quale fece esplodere un attaccante come Lorenzo Insigne, Zeman è ancora oggi ricordato come il più grande rivoluzionario calcistico mai arrivato nella società pugliese.