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Ambiente       Pubblicata il
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Feste Patronali 2021, un bilancio




Feste Patronali 2021, un bilancio

Siamo franchi e sinceri, un po’ tutti abbiamo avuto la sottile speranza che l’edizione 2021 delle nostre feste patronali, in fondo in fondo, avrebbero avuto un quasi ritorno alla normalità, almeno per quanto attiene alle cosiddette “manifestazioni esterne”.
Sul piano religioso, infatti, era già risaputo che non ci sarebbero state la processione storica del 14 agosto in Piazza Duomo della sacra icona di Santa Maria Patrona, né tantomeno quella cittadina del 16. Si sapeva inoltre della ripetuta assenza degli spettacoli pirotecnici (“fuochi d’artificio), sempre del 16. Si sono “salvati” i botti mattutini e le poche luminarie collocate in Piazza Duomo e alcuni passaggi della banda musicale. Tant’è che il Comitato Feste Patronali non ha nemmeno compiuto la cosiddetta “questua” per la raccolta dei fondi: le poche cose realizzate sono state finanziate con una somma riveniente dalla raccolta effettuata nel 2020, come ha evidenziato Lucio Barbaro, presidente del Comitato su citato
Sul piano dell’intrattenimento (che da qualche anno è a carico del Comune), di contro, forse, qualche aspettativa in più l’abbiamo avuta.
Il calo dei contagi da Covid-19, l’avanzata delle vaccinazioni, la disponibilità del green pass, avevano fatto spazio a qualche possibilità (invero più desiderata che realistica) di vedere organizzare qualche spettacolo o concerto, seppure nell’ambito delle misure anti-Covid.
In qualche altra località, difatti, tentativi del genere ci sono stati con il pubblico seduto e distanziato, con l’obbligo della mascherina e senza assembramenti. Ciò, comunque, avrebbe comportato uno sforzo organizzativo ben diverso e più complicato. Basti pensare solo a come si sarebbe dovuto accogliere il pubblico, considerando l’ampiezza della piazza ospitante (verosimilmente, Piazza Duomo e Piazza Matteotti) e quindi i posti a sedere disponibili: quali criteri adottare per l’ingresso, previe disposizioni anti-Covid sopra già enunciate? Ordine di arrivo e quindi chiusura accessi a completamento posti? E, poi, ovviamente, chiusura vie di accesso alla Piazza per evitare assembramenti a ridosso della stessa. Oppure preferire uno spazio chiuso, ma nel contempo ampio come lo stadio? (E anche con questa scelta i posti disponibili sarebbero stati pochi).
Una volta trovata la soluzione, cosa rispondere a chi sarebbe rimasto fuori, trattandosi di spettacoli aperti a tutti?
Come ha spiegato il Sindaco, Giuseppe Pitta, interpellato al telefono: ”Assicurare poche centinaia di posti spendendo cifre comunque ragguardevoli per i concerti di piazza non vale assolutamente la spesa: avrebbe significato, praticamente, buttare al vento soldi pubblici”.
Insomma, una questione non proprio facile da risolvere.
Un’altra questione che sicuramente ha impedito la realizzazione di spettacoli pro feste patronali è economica: il Comune, in dissesto finanziario, ha investito già una bella sommetta (15.000 euro) come compartecipazione alla realizzazione degli spettacoli del cartellone estivo, organizzati dal Teatro Pubblico Pugliese all’Anfiteatro Augusteo.
Altri 25.000 euro sono stati destinati all’organizzazione di eventi estivi all’aperto, tramite un bando di interesse pubblico, ma che, ci rivela il Sindaco, “E’ rimasto inevaso, perché nessuno ha voluto evidentemente accollarsi l’onere e le responsabilità legate all’organizzazione di eventi del genere, in tempi di epidemia”.
Alla domanda per cui l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto comunque investire quei 25.000 euro per eventuali spettacoli  all’aperto da proporre il 16 di agosto o spalmati sulla tre giorni patronale, il primo cittadino ha risposto, per l’appunto, che: “Non si può pensare né accettare di spendere tale somma per poche persone (alcune centinaia), con il palese problema di chi e come far entrare nello spazio adibito all’evento. Una realtà di oltre 30.000 cittadini come Lucera, a cui aggiungere chi viene dalle città e paesi limitrofi o dai luoghi di emigrazione, non se lo può permettere: meglio niente che una cosa del genere!”.
Quei 25.000 euro, a questo punto, abbiamo chiesto, che fine faranno? “Vediamo di spenderli per eventi da realizzare in inverno o a Natale”. E, comunque, saranno utilizzati.
In sostanza, il Covid anche per quest’estate ha bloccato ogni idea di evento.
D’altro canto, il 2021 ha permesso di vivere l’aspetto più importante della festa: la devozione a S. Maria Patrona, rimasta l’unica, vera ragione della stessa. Siamo stati costretti all’essenziale, dunque: al ciò che conta per davvero. Speriamo che il 2022 possa darci qualcosa di più, che, evidentemente, non guasta. Mai.
 
Luigi Salome

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