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Cultura       Pubblicata il
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"I Mondi Misteriosi" di Gheorghita Ouatu al Circolo Unione




"I Mondi Misteriosi" di Gheorghita Ouatu al Circolo Unione

I mondi misteriosi è il titolo della mostra delle opere dell'artista Gheorghita Ouatu, che saranno esposte dal 25 al 30 aprile presso il Circolo Unione di Lucera.



Marta Lock scrive di Gheorghita Ouatu
"Il suo carattere aperto ma anche meditativo l’ha sempre indotta a misurarsi con un tipo di arte che potesse in qualche modo aiutarla a scoprire il mistero che si nasconde dietro gli oggetti o, al contrario, di usare gli oggetti per avvolgere di fascino enigmatico quello che può apparire come un elemento inutile, inanimato e che attraverso la sua lente riesce a suscitare nell’osservatore domande funzionali a guardarsi dentro aprendosi all’immagine davanti a sé. Nata nella cittadina turistica di Tulcea, a sud-est della Romania, la Ouatu avverte e segue fin da bambina la sua forte inclinazione artistica disegnando su qualsiasi supporto, perché il desiderio di creare dal nulla era incontenibile al punto di indurla, una volta diventata adulta, ad approcciare diverse forme artistiche. La sperimentazione diviene dunque il suo obiettivo principale mentre il suo talento rappresentativo si affina consentendole di oltrepassare il visibile, che comunque permane e costituisce parte essenziale delle sue opere, per spingersi verso il significato, o l’assenza di esso oppure ancora la voce sottile che emerge da un’attenta osservazione di ciò che desidera rendere protagonista di una delle sue tele; spazia dall’Iperrealismo al Materico, dal Surrealismo alla Metafisica senza mai tralasciare quel legame con il senso nascosto che ha bisogno di inserire all’interno di ogni opera. Ciò che emerge dai suoi lavori è che la realtà che circonda l’individuo sia piena di una vita propria di cui l’individuo stesso non si rende conto, non fino al momento in cui qualcuno, in questo caso lei, non pone in evidenza un dettaglio che può modificare l’aspetto di tutto ciò che è intorno così come l’apparenza inanimata di un oggetto o di un particolare specifico può modificarsi assecondandosi alle sensazioni e alle emozioni dell’artista. Guarda, ascolta, intuisce e poi interiorizza impregnando le cose di un senso profondo, dando loro la rilevanza che abitualmente non hanno e rendendole portatrici di un messaggio che solo soffermandosi su di esse è possibile intuire. Per la Ouatu dipingere è come respirare, non potrebbe concepire la sua vita senza lasciarsi trasportare dall’impulso creativo che in lei genera equilibrio, calma, introspezione grazie a cui riesce a dialogare con il mondo circostante e poi a renderlo specchio di ciò che desidera arrivi all’osservatore.
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Per alcuni artisti l’evasione verso universi paralleli, bizzarri e strani costituisce il modo migliore per osservare la realtà in modo più obiettivo, inducendo gli autori delle opere, e di conseguenza anche i fruitori, a riflettere su argomenti e tematiche che sembrano necessitare un distacco per essere percepite e comprese in maniera più profonda. La protagonista di oggi si avvale del mistero, di quella dimensione a metà tra realtà e sogno per descrivere le inquietudini del vivere attuale.
Il Surrealismo vide la luce intorno agli anni Venti del Novecento, influenzato dalle tematiche dadaiste ma più orientato all’esplorazione e al lasciar emergere quel mondo sommerso e fino a quel momento trascurato dall’arte e dalla cultura, quello del sogno, e fu proprio grazie agli studi e agli scritti del maestro dell’inconscio, Sigmund Freud, che un nutrito gruppo di artisti decise di mettere su tela le teorie psicanalitiche esplorando così tutta la parte misteriosa e a volte inquietante che restava latente nell’intimo degli individui. In quegli esordi l’imperativo era sdoganare il sogno e i percorsi della psiche, liberare la parte nascosta e distaccarsi dalla razionalità cosciente, da quel mondo della mente dove non c’era spazio per entrare in contatto con il lato istintivo, emozionale e illogico che avvolge la ragione nel momento in cui entra nella fase del sonno; la pittura surrealista doveva dunque essere un automatismo, un ricordo del percorso notturno e un’apertura nei confronti di quelle inquietudini e delle paure che sopraggiungono a livello non consapevole ma che restano velate, sotterranee. Il mondo liquido e destrutturato di Salvador Dalì, dove ogni oggetto, ogni elemento è posto fuori dal luogo abituale, dove ogni forma è differente da quella visibile nella realtà, è stato testimone delle incertezze e delle angosce umane nel periodo appena successivo al primo conflitto mondiale, così come l’universo enigmatico di René Magritte ha indotto i fruitori delle sue tele alla riflessione sulla condizione umana, sull’essenza del vivere e sull’esigenza di sentire al pari di quella dell’essere. Entrambi i maestri del Surrealismo sono stati simboli di quanto il mondo del sogno e dell’incubo sia stato fondamentale per lasciar emergere paure, disagi, dubbi, che contraddistinguevano l’uomo di quell’epoca. Nella contemporaneità i disagi sono differenti, i timori più interiori, più individuali, le riflessioni più volte all’interno che non all’esterno e il Surrealismo diviene un modo per portare alla luce le contraddizioni e le incongruenze del vivere di oggi; è questo l’approccio che contraddistingue l’artista di origini rumene ma naturalizzata italiana Gheorghita Ouatu, quell’impulso a lasciar emergere dubbi, perplessità, incertezze, osservandoli da un punto di vista apparentemente distante, creando mondi e dimensioni misteriosi, per poi calarsi all’interno di significati che narrano l’uomo, il suo quotidiano, il suo disorientamento e l’incapacità di prendere in mano e modificare la propria esistenza.
Il mistero che si nasconde nell’ordinario sembra essere il centro della ricerca pittorica della Ouatu, la chiave di lettura di una realtà in cui l’individuo si perde, si disorienta proprio in virtù di quella necessità di trovare certezze che troppo spesso tendono a diventare una gabbia, una prigione dorata che solo attraverso un’attenta riflessione può rivelare le insidie. Insidie che l’artista svela, esplora da differenti punti di osservazione, e lascia emergere alla sua coscienza ma anche a quella dell’osservatore il quale si sente attratto dagli scenari apparentemente ordinari che celano però incognite, consapevolezze delle fragilità e debolezze umane, e solo in un secondo momento riesce a razionalizzare e meditare sul senso più profondo delle immagini davanti ai suoi occhi.

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breve biografia

Nata nel 1985 a Tulcea, una città turistica attraversata dal Danubio nel sud est della Romania. Vive in Italia dal 2004, attualmente a Foggia, paese che ha sempre definito come Madre dell'arte. Autodidatta sin da piccola dipingeva con qualsiasi sostanza potesse diventare colore e su qualsiasi superficie.
E' attratta dal surrealismo e dalle forme sferiche attraverso le quali esprime concetti che diventano momento di riflessione per chi si trova al cospetto delle sue opere.


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